A Fili Urbani, ormai da un mesetto, sono cominciati i laboratori di capacitazione gratuiti aperti dall’InformaGiovani di Busto Arsizio. Da un lato c’è SPA (Scuola di Produzione Artistica) curata dal Circolo Gagarin, e dall’altro il laboratorio Cosplay 2.0, curato dalla cooperativa Il Villaggio in Città. A questi due corsi si sono iscritti in totale circa 35 ragazzi dai 14 ai 35 anni. In questo articolo andremo sul campo a scoprire cosa imparano e cosa ne pensano i partecipanti, cominciando da SPA.
SPA è progetto formativo rivolto a tutti e tutte gli appassionati di musica e spettacolo dal vivo che vorrebbero iniziare a organizzare eventi, fare dello spettacolo la propria professione, avvicinarsi al mondo della direzione artistica, della promozione di eventi, conoscere i retroscena, gli strumenti e le strategie delle figure professionali che operano nel campo della musica, degli eventi dal vivo e della promozione culturale. C’è da dire che SPA ha uno storico importante: le scorse due edizioni (sotto il nome di “Gagarin Academy”) hanno attirato molta partecipazione, prova viva dell’interesse delle nuove generazioni nei confronti degli happening culturali. Spesso, infatti, siamo portati a pensare che i social e la fruizione culturale digitale abbiano monopolizzato attenzione e tempo dei giovani. Al contrario: c’è fame di vivere esperienze dal vivo sempre più immersive e complete, soprattutto dopo i vari lockdown. Il dato interessante è che non si vuole più partecipare solo in veste di consumatori passivi di eventi, ma sempre più spesso c’è volontà di protagonismo, che di conseguenza porta a voler creare le proprie situazioni e a voler fare la propria parte nell’arricchire gli ambienti culturali dai quali si trae ispirazione.
Un bell’esempio di protagonismo è stato per esempio quello di Alberto, che due anni fa si alzava prestissimo, di sabato mattina, per arrivare a Busto da Vigevano e partecipare al corso. Voleva ravvivare la scena live della sua città e oggi gestisce, insieme ad altri, la programmazione musicale di un piccolo club (La Room).
Ci sono anche stati musicisti che volevano approfondire cosa significa “stare dall’altra parte” del palco, per avere uno sguardo completo sul mondo della musica. È il caso di Marco, che suona la chitarra in un gruppo e partecipa a quest’anno a SPA: “In questi anni di musica mi son sempre trovato nella posizione di chi chiede di poter suonare. Prima di ogni mail con cui cercavo date per il mio gruppo, un pensiero mi è sempre balzato in mente: "Se fossi solo un peso per gli organizzatori? Se la mia passione si traducesse soltanto nell'ennesima mail che si aggiunge ad una lista interminabile?” Il timore insomma era quello di chiedere senza essere in grado di ricambiare, chiedere senza saper contribuire in modo significativo. Partecipare a questo corso mi sta facendo quindi comprendere meglio il punto di vista di chi organizza”.
Il corso ha un focus sulla musica dal vivo, ma solo perché un concerto è l’evento più complesso, a livello tecnico, da organizzare. Una volta entrati nella mentalità da concerto organizzare un reading letterario o un talk sull’attualità viene sicuramente più facile. C’è ad esempio Isabella, il cui focus sono, appunto, gli eventi culturali: “Credo possa essere molto utile per imparare a organizzare eventi culturali, in modo tale da poter ravvivare il comune dove vivo (dove non ci sono eventi particolarmente interessanti) e un po' anche la provincia di Varese. Organizzando questi eventi si dà l'opportunità per conoscere persone e al contempo forme di arte a noi prima poco conosciute o nuovi artisti, dando quindi loro occasione di emergere. Un evento culturale è qualcosa che arricchisce un po' tutti, sia lo spettatore sia l'artista, e quindi poi il territorio!”
Comments