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Gli esiti della ricerca sui bisogni dei giovani

  • sechi648
  • 21 mar
  • Tempo di lettura: 3 min



Parte integrante del progetto Fili Urbani è cercare di capire un po’ meglio e un po’ più in profondità i bisogni e gli interessi dei propri utenti di riferimento. In particolare, gli obiettivi si concentravano sul capire le esigenze dei giovani rispetto alle scelte di studio, lavoro, viaggio e altri interessi, per poi progettare in modo adeguato il nuovo InformaGiovani.

In questo contesto abbiamo lavorato con Codici per costruire un questionario che si avvicinasse all’obiettivo, poi ci siamo occupati di farlo girare online e soprattutto di somministrarlo nelle varie piazze, festival ed eventi a cui abbiamo partecipato. Per avere dei dati più precisi, abbiamo deciso di dividere la ricerca per fascia d’età: una rivolta a giovani con età compresa fra 14 e 20 anni, e un’altra a giovani con età compresa fra 21 e 29 anni. Più di 250 giovani ci hanno dato retta, e grazie a loro Codici ha potuto elaborare i dati.

Innanzitutto, emerge che gli infopoint non siano un canale informativo a cui si ricorre con frequenza: è quindi necessario pensare all’InformaGiovani non solo come un servizio a cui fare delle richieste, bensì come un luogo che debba essere catalizzatore di socialità ed esperienze. Questo perché la maggior parte degli interessi riscontrati si raggruppa intorno a macro-temi che sappiamo stare a cuore alle giovani generazioni: la cittadinanza attiva, la sostenibilità ambientale i viaggi e la mobilità.

Questo è vero in generale, ma se ci si addentra nelle differenti fasce d’età considerate, osserviamo che il bisogno di supporto alle scelte in ambito di studio e lavoro sono più marcate tra chi ha tra i 14 e i 20.

Questa fascia d’età è anche molto più interessata a temi come i viaggi e la mobilità, mentre in quella 20-29 anni emerge un interesse più marcato verso la cittadinanza attiva e sostenibilità ambientale.

Un altro aspetto che accomuna le diverse generazioni sono i canali con cui ci si informa. Ormai il web e i social network danno letteralmente in mano tutti gli strumenti possibili per valutare i diversi percorsi formativi e lavorativi su cui costruire il proprio futuro. Questo da un lato è un bene, ma dall’altro, come sappiamo, si rischia di perdersi nei meandri della rete, fare scelte parziali e anche magari incappare in vicoli ciechi. Le relazioni personali giungono dunque in aiuto: i propri genitori sono spesso centrali quando si tratta di dover affrontare pratiche, documenti e burocrazia in generale, mentre a livello di tempo libero, impegno civico e autonomia si fa affidamento alle proprie amicizie. All’ultimo posto troviamo depliant, colloqui online e, appunto, infopoint. Dal punto di vista lavorativo, emerge il bisogno di aiuto per capire la propria strada e la necessità di confrontarsi con chi ne sa di più, ma alo stesso tempo si registra una grande voglia di autonomia in fatto di scelte personali e in pochi ritengono utile toccare con mano le realtà.

Da questa ricerca emerge dunque un quadro frammentario, che riflette la complessità e la grande mole di strade aperte davanti ai giovani nel momento in cui devono scegliere cosa vogliono fare nel breve periodo ma anche chi vogliono diventare nel lungo. Il lavoro dell’InformaGiovani, negli ultimi mesi, ha dato ascolto a quanto emerso organizzando momenti leggeri, dove la socialità e l’aggregazione fossero centrali. Allo stesso tempo le nostre proposte sono state calibrate sul far sviluppare delle competenze trasversali (le cosiddette soft skills), per dare un valore aggiunto alle attività.

 
 
 

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